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Tensione e Attenzione

Aggiornamento: 28 ago 2023

Un attore, esattamente come un ballerino, o come un cantante, o qualsiasi altro artista performer, deve necessariamente agire un un continuo stato di attenzione, e di conseguenza di tensione.

Tensione non significa rigidità

Quando si parla di tensione, non si sta parlando di rigidità. Il termine tensione sta ad indicare quella capacità di canalizzare energia ed attenzione in un unico movimento, così da renderlo incredibilmente "catalizzante". Significa non lasciare mai andare la concentrazione su tutto ciò che si sta facendo. Portare attenzione ad ogni movimento, perché ogni movimento del nostro personaggio, in scena come nel set, è un gesto artistico, è una vera e propria opera d'arte. come un ballerino non può permettersi di lasciare andare un solo muscolo al caso, così un attore dovrà saper tenere la scena nei panni del suo personaggio, senza mai far calare l'energia della propria performance.


La concentrazione è la prima arma che dobbiamo imparare ad usare

Un attore preparato dovrà:

  • Saper mantenere la concentrazione, la tensione e l'attenzione sia nel caos e nei tempi lunghi del set sia sul palcoscenico, per tutta la durata dello spettacolo e per tutte le repliche successive.

  • Creare personaggi che, grazie a quella tensione e a quella attenzione, sapranno catturare il pubblico, così da portarlo via dalla quotidianità, facendogli vivere una esperienza reale.

"la concentrazione di un attore deve essere così forte da far capire al pubblico pagante che ciò che sta accadendo sul palcoscenico è più importante di qualsiasi altra cosa stiano pensando o facendo."

Richard Boleslawski


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3 Comments


Paola Aurucci
Mar 13, 2020

Quando avevo 12 anni mia madre aveva l’abitudine di portare me e mio fratello, di 3 anni più grande, al cinema il sabato. A luglio di quell’anno ci portò a vedere l’Hamlet di Kenneth Branagh. “Ho paura che vi annoierete” ci disse prima di entrare. Per tutto il film non è volata una mosca. Non abbiamo fatto il solito mezzo chiacchiericcio, non abbiamo parlato. Eravamo come ipnotizzati. Sia io che mio fratello ci siamo alzati dalle sedie solo quando i titoli di coda andavano già da qualche minuto e all’unisono abbiamo chiesto a mia madre “possiamo rimanere anche al secondo spettacolo” ? Quel film, quell’ipnosi, quella tensione e quel tumulato di emozioni silenzioso di poco più di due ore ha…

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Paul
Paul
Mar 13, 2020

Credo che il momento più difficile sia trovare gli elementi che ti aiutino a trovare l'energia e la concentrazione necessaria per poter seguire quel flusso che ti permette di mantenere la tensione durante la scena, una volta che trovi la strada su cui puoi guidare te stesso ,su quel preciso percorso a cui sei destinato, molto spesso è un lavoro di istinto ma poi bisogna saper raccogliere gli elementi lungo la strada che ti permettono di continuare, come se fosse il carburante di quel veicolo che stai guidando che ti sta portando verso la fine della scena....

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Aurora
Mar 13, 2020

E' un lavoro difficilissimo perché non si deve dare nulla per scontato, anzi! Sono proprio le cose più "banali" e semplici che rimangono impresse nella mente dello spettatore! Un cenno, un sopracciglio inarcato, un piccolo movimento della mano. L'attenzione delle piccole cose, quelle che possono sfuggire facilmente!

La difficolta può anche trovarsi nel focalizzarsi sui limiti che il personaggio possiede:

Film "Il collezionista di ossa", (Denzel Washington) Paralizzato.

L'energia è focalizzata sulle sue due dita, le uniche parti del corpo che riesce ancora a muovere e che utilizza per continuare indagini attraverso computer e macchinari.

Come hai scritto, nessuna rigidità! Solamente attenzione ed energia che focalizzate, rendono il tutto.. credibile!


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