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Acting Real...fidarsi è bene...

Aggiornamento: 27 ago 2023

Reale

/re·à·le/

aggettivo

Che ha effettiva esistenza: contrapposto a possibile in quanto esprime attualità, a ideale, illusorio, immaginario in quanto implica concretezza oggettiva.


Istinto primordiale o tecnica espressiva?

Acting Real non è una tecnica ma segue un percorso tecnico, non è un metodo ma si avvale di metodi conosciuti, non è una soluzione perché le soluzioni in Arte sono solo illusioni. Acting Real è la strada che ogni attore deve percorrere per raggiungere il proprio centro. Il proprio nucleo espressivo. La strada ha tantissimi punti di partenza ma un solo punto di arrivo. Il percorso è fatto di studio, esperienza, comprensione, maturazione, fallimenti, successi, ... Il punto di arrivo è lontano ma percepibile, anche se spesso non si riesce a vedere può capitare di poterlo “sentire”, è quello che alcuni chiamano “Stato di grazia”, e capita di provare questo genere di sensazioni all’inizio del proprio percorso, soprattutto se giovani, quando l'istinto è ancora libero di prendere il sopravvento, quando ancora la tecnica attoriale non ha preso il posto dell’attore. Quando la capacità espressiva è allo stato brado e l’attore riesce a lasciarsi trasportare dalle emozioni che prova in quel momento, emozioni reali, perché vissute in tempo reale. Accade che l’attore alle prime armi sia travolto dalla tensione della prestazione e può reagire in due modi, il primo è il blocco totale, il secondo è il flusso emozionale che prende il sopravvento e viene scaricato in scena senza una forma precisa ma con una potenza notevole e quindi un impatto sul pubblico ad effetto. Spesso l’attore sente che in quel momento ha perso il controllo di se stesso ma ha percepito di essere in scena e questa doppia attenzione su di sé è esattamente un principio di quello che, se viene mantenuto in vita anche durante e dopo una solida preparazione tecnica, può essere definito lo “Stato di grazia” o Acting Real.



"...perché nel torrente stesso, nella tempesta e, come posso dire, nel mulinello della tua passione, devi acquistare e produrre una temperanza che possa levigarla."

Amleto, attoIII scena II


La temperanza...la tecnica...la limitazione per la libertà

La forma nasce dal testo, la fiducia nelle parole viene data dallo spettatore, nel senso che quelle parole lette trasmettono le emozioni che chi le ha scritte vuole trasmettere, e allora perché l'attore è convinto che sia una sua responsabilità trasmettere quelle emozioni, quando invece lui è semplicemente un mezzo di comunicazione di quelle parole...uno strumento...e, in quanto strumento deve mantenersi pulito, neutro e accordato. Più un attore ha fiducia nel testo e lavora solo per far fluire quelle parole attraverso di sé, più quelle parole acquisteranno potere e diventeranno le vere protagoniste della storia...il risultato sarà la vibrazione dell'attore in accordo con il testo...le emozioni sono l'effetto collaterale di quell'accordo...il suono di quella vibrazione...il corpo prenderà la forma e si muoverà dentro a quel flusso, e il personaggio verrà fuori come per magia...



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